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Walter Amaducci: Il Volto Santo

Il Volto Santo.    












Walter Amaducci
IL VOLTO SANTO
Cesena - Stilgraf - 2023

Recensione di
Marino Mengozzi


Che cosa lega Oviedo, Torino e Manoppello? Tre reliquie di straordinario valore: un sudario, un lenzuolo e un velo. Tre reliquie preziosissime. Di più: tre documenti sconvolgenti. Tre prove d’un solo avvenimento: la sepoltura e la risurrezione di un corpo morto, di un cadavere, quello di Cristo, defunto sul Golgota venerdì 7 aprile dell’anno 30 e risorto tre giorni dopo, la domenica 9 aprile. In duemila anni queste reliquie, partite da Gerusalemme e dalla Terra Santa, hanno viaggiato dall’Oriente all’Occidente, ora esposte ora trafugate, ora venerate ora occultate, ora proclamate ora dimenticate. Su di loro si sono accaniti uomini (di scienza e non) ed elementi chimico-fisici (il fuoco), vere e proprie forze misteriose e malvagie nel tentativo di farle sparire: invano. Tanti hanno tentato di dimostrarne la falsità, pure con la mistificazione del carbonio 14: nessuno vi è riuscito. Da duemila anni milioni di persone (di fede, atee, curiose) si recano nei santuari che le custodiscono: contemplano, pregano, venerano, implorano, osservano scettiche.

La Chiesa le custodisce, le studia e le fa studiare: ufficialmente non si pronuncia. Il Sudario di Oviedo e la Sindone di Torino sono ben noti: assai meno il Velo (o Volto Santo) di Manoppello, un Comune di 7000 anime (PE), a mezza costa del colle Tarigni, nella terra abruzzese fecondata dai seguaci della Regula benedettina (spinti dal quaerere Deum, «cercare Dio») e ricca di autentici gioielli quali Santa Maria in Valle Porclaneta a Rosciolo dei Marsi o San Pietro ad Alba Fucens in Massa d’Albe. Domina Manoppello una chiesa con facciata a riquadri bianchi e rosa che imita la basilica aquilana di Santa Maria di Collemaggio (ma risale agli anni Sessanta del Novecento).

Chi entra in questo santuario è attratto dall’elevato tabernacolo che domina e sormonta l’altar maggiore: una stretta gradinata conduce il visitatore fin sulla sommità, in maniera da trovarsi affrontato a un misterioso volto, con gli occhi spalancati e interroganti, bocca semiaperta, impresso e non dipinto su un velo, tessuto di bisso marino, che non ha spessore; diafano persino, trasparente al punto da permettere di vedere aldilà. Eppure quel volto è lì, davanti a te, a pochi centimetri. Tu lo fissi e lui ti fissa; tu lo interroghi e lui t’interroga. Chi sei? «Tu chi dici che io sia?». Nulla s’ode eppure parla… La reliquia di Manoppello è un prodigio ma anche un giallo storico.

Don Walter Amaducci, prima incuriosito e poi catturato da questo Volto, con avvincente e documentata narrazione ha pubblicato un prezioso volume: Il Volto Santo, Cesena, Stilgraf, 2023. È un lavoro sintetico, informatissimo, lucido e lineare, con tutti i dati utili e necessari, esaustivi eppure invitanti e disposti al prosieguo della ricerca e all’approfondimento della conoscenza; con un coinvolgimento che cresce fino a catturare totalmente: così che chi non ha mai veduto quel Volto s’appresta a partire d’impeto per Manoppello e chi già l’ha veduto (una o più volte poco importa) desidera ritornarvi per rivedere la misteriosa effigie e riprendere quel dialogo muto. Che cosa sono, dunque, questi tre teli?

Il Sudario di Oviedo fu posto sul capo di Cristo per assorbire il sangue fuoriuscito dalle ferite. La Sindone di Torino è il lenzuolo che avvolse tutto il corpo del crocifisso. Il Volto di Manoppello venne deposto sulla testa di Gesù, già avvolta dai due teli suddetti. Come si spiegano? La risurrezione sprigiona un’irradiazione che s’imprime sul lenzuolo di lino, trasformandolo in lastra fotografica, mentre sul velo di bisso si forma l’immagine di un volto vivo, con gli occhi aperti: il volto di Cristo appena risorto, dunque la «vera icona», cioè la Veronica della leggenda e della tradizione. Quella Veronica per secoli venerata in San Pietro da orde di pellegrini (compreso Dante, che la cita nella Commedia). Il sudario conserva soltanto macchie di sangue. Sovrapposti, i tre reperti coincidono perfettamente nell’espressione di un volto vivo, il Volto di Manoppello.

Il Volto del Mistero! Conosciamo vicende, date e percorsi di questi incredibili reperti? Naturalmente don Walter espone tutti quelli noti, con un efficace quadro cronologico: fino all’arrivo di Benedetto XVI a Manoppello (2006), con una visita personale ma tanto significativa quanto intensa, e all’ultimo volume dedicato (Saverio Gaeta, L’enigma del volto di Gesù. L’avventurosa storia della Sindone segreta, Milano, Rizzoli, 2010). Né manca di porsi o sottintendere inevitabili domande: sui percorsi dei reperti, sui protagonisti delle sottrazioni e dei rinvenimenti, sul mistero della scomparsa da San Pietro della sua più venerata reliquia, sul lungo silenzio che ha avvolto Manoppello, tutt’ora ai margini rispetto alla grande geografia dei pellegrinaggi e alla pubblicizzata topografia delle devozioni santuariali. Chi scrive conobbe a suo tempo il misterioso ‘miracolo’ di Manoppello, fino a condurvi studenti liceali: potendo vedere la trasformazione dei loro volti spensierati in sguardi scossi e attoniti. Al punto di confessare d’essere partiti turisti e tornare pellegrini.

Marino Mengozzi, Corriere Cesenate, 7 marzo 2024












Walter Amaducci
IL VOLTO SANTO
Cesena - Stilgraf - 2023

Il libro è stato presentato sabato 25 novembre 2023


Dopo il pellegrinaggio a Manoppello e Lanciano del 9 settembre 2023 organizzato da Don Walter, tanti di noi sono tornati con il desiderio di essere accompagnati ogni giorno dagli occhi vivi del Volto Santo, occhi pieni di tenerezza e bontà che cercano instancabilmente ognuno di noi. Nel cuore è rimasta viva anche la gratitudine per l’incontro con Suor Blandina Paschalis Schlömer, trappista tedesca ora residente a Manoppello che riveste un ruolo chiave negli studi sul Volto Santo. I contatti con Suor Blandina si sono intensificati in questi ultimi mesi fino ad arrivare al grandissimo regalo di poterla avere tra noi il 25 novembre, proprio alla vigilia della grande festa liturgica di Cristo Re.

L’incontro è stato pensato come ritiro di Avvento per tutta la Parrocchia e per chiunque avesse il desiderio di conoscere o approfondire la straordinaria storia del Volto Santo attraverso la testimonianza diretta di Suor Blandina. In tanti abbiamo atteso questo momento con trepidazione invitando amici e conoscenti. Quel giorno il teatro era strapieno, anche il nostro Vescovo era presente, e tutti siamo stati presi dal racconto di Suor Blandina che, catturata dagli occhi del Volto Santo, trasmette con tutta se stessa il suo amore per Cristo.

L’incontro è stato introdotto da don Walter che ha raccontato il perché del suo personale interessamento al Volto Santo di Manoppello e le vicende che lo hanno portato poi, dopo uno studio approfondito, a decidere di recarsi personalmente a Manoppello dove ha inaspettatamente avuto la possibilità di incontrare suor Blandina.

Al termine dell’incontro è seguita la Santa Messa festiva della solennità di Cristo Re in occasione della quale don Walter ha indossato la bella casula con l’immagine del Volto Santo che il gruppo dei partecipanti al pellegrinaggio a Manoppello gli aveva regalato. Al termine della celebrazione la serata è continuata con un’ apericena in teatro perfettamente organizzata cui è seguita una conversazione informale con suor Blandina che ha risposto a molte domande e richieste di chiarimento rispetto a quanto raccontato e testimoniato nel pomeriggio.

L’intreccio di incontri e vicende, certamente non casuale, che ha portato alla presenza di suor Blandina fra noi, può essere approfondito attraverso la lettura del libro Il Volto Santo scritto da don Walter Amaducci proprio per introdurre ciascuno di noi all’affascinante ed enigmatica storia di quel volto dagli occhi vivi al quale si rimane inchiodati. Come scrive don Walter nel suo libro: “Quegli occhi bisogna vederli.â€

Alice Casadei