Don Adamo Carloni
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DON ADAMO CARLONI
Testimonianza sul can. co mons. Lino Mancini
Richiesto d’una breve testimonianza riguardante il carissimo sacerdote don Lino Mancini, ben volentieri colgo l’occasione per manifestare tutta la mia grande stima, che ho sempre nutrito, verso questo sacerdote, che mi è stato maestro, amico e punto di riferimento per la mia vita sacerdotale e azione pastorale.
Il primo incontro che io ebbi con don Lino fu nel 1944, quando in pieno tempo di guerra, impossibilitato a recarmi a Bologna, coi miei compagni di classe, per concludere lo studio presso il Seminario teologico regionale, fummo tutti affidati dal vescovo e dai Superiori del Seminario diocesano ad alcuni nostri bravi sacerdoti, perché ci seguissero nella preparazione immediata al nostro sacerdozio. Fra questi c’era don Lino, per l’insegnamento della Teologia dogmatica e Sacra Scrittura.
Don Lino, giovane sacerdote, fresco degli studi compiuti presso il Seminario romano, ci accolse con gioia e svolse con grande competenza il compito che gli era stato affidato. Tutti notammo la novità e la modernità del suo insegnamento.
Ben presto ci travolse tutti, e non è esagerazione, con la sua esposizione entusiasmante, convinta e profonda...
Io ricordo bene la sua passione nel parlarci del mistero cristiano che mi portò ad innamorarmi maggiormente di Cristo e della sua Parola, della Chiesa, Corpo di Cristo che vive nella storia, dei giovani, speranza del domani, dell’impegno sociale e politico, per costruire una Società fermentata dal lievito evangelico.
Ricordo anche, con riconoscenza, la sua presentazione Biblica del valore della sofferenza e della croce. Verità che mi aiutò tanto, nelle diverse vicende della vita.
Ho seguito poi don Lino anche negli anni del mio Sacerdozio, quando lui era assistente dell’Azione Cattolica diocesana, alla quale diede un nuovo impulso con l’efficacissima Scuola dei dirigenti e i famosi campi scuola in montagna, durante i mesi estivi.
Nominato poi assistente regionale dei Laureati cattolici, fu invitato in numerosissime diocesi d’Italia per la sua competenza e preparazione teologica che continuamente aggiornava con lo studio e con la partecipazione a tutti i congressi svolti a livello regionale e nazionale.
Fu scelto in seguito per guidare, come parroco, la comunità di San Domenico. Ricordo che accorrevano alle SS. Messe, celebrate da lui, persone di ogni ceto da ogni parte della città, per ascoltare le sue omelie, sempre originali benché sempre ancorate alla Parola di Dio. Fu poi nominato canonico teologo della nostra cattedrale.
Io l’ho sempre ascoltato, con grande interesse, quando teneva incontri, conferenze o ritiri. Di lui ho sempre ammirato la lucidità e chiarezza nell’esporre le verità cristiane. Ricordo con nostalgia le sue meravigliose sintesi che entusiasmavano sempre tutti.
Io ricorrevo sempre a lui quando si presentavano situazioni difficili nella pastorale o quando mi trovavo incerto davanti a questioni dottrinali importanti. Diverse volte l’ho invitato nella mia parrocchia a celebrare l’Eucaristia e a tenere conferenze.
Ricordo la sua gioia e le speranze negli anni del Conclio Vaticano II. Ricordo l’incontro con don Giussani. Fu proprio don Lino a farlo conoscere a noi dacerdoti, fin dai primissimi tempi della sua esperienza, chiamandolo a parlarci qui a Cesena.
Concludo queste poche righe dicendo che la presenza di don Lino è stato un grande dono per la nostra comunità diocesana e per il nostro Presbiterio.
Se si può manifestare un rammarico è quello, come avviene di solito davanti a queste persone eccezionali, di non averlo sempre ascoltato, come avremmo dovuto.
Confidando di saperlo ora presso il Divin Maestro, lo preghiamo di chiedere per la nostra diocesi numerosi altri “don Lino” per entusiasmare i nostri giovani e innamorarli di Cristo Gesù Via, Verità e Vita e Luce del mondo.
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