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Walter Amaducci: Conferenze



Dopo l'anno dell'Eucarestia



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Walter Amaducci

DOPO IL CONGRESSO EUCARISTICO DIOCESANO
E L’ANNO DELL’EUCARISTIA



Da alcuni anni ci accompagna l’icona dei discepoli di Emmaus.
Le diciture del Sinodo: E lo riconobbero
In cammino con Cristo vesso il nuovo millennio
richiamavano l’esperienza integrale dei discepoli con Cristo risorto.

Dopo l’Anno Santo
l’episodio è stato ripreso nel significato più strettamente lucano e liturgico
- con l’anno dedicato alla Sacra Scrittura: la Liturgia della Parola lungo la strada
- e quello dedicato all’Eucaristia: il quadro del Caravaggio con il momento Eucaristico

I due temi saranno ripercorsi l’anno prossimo sotto il punto di vista vocazionale
nei termini di una vita come chiamata
e di un’esperienza ecclesiale come Ecclesìa-Convocazione

E poi - che sia o no il tema dell’anno - sarà tempo di immaginare un’icona dei discepoli di spalle che tornano in fretta a Gerusalemme per la testimonianza e la missione
la missione negli ambienti di vita
famiglia, scuola, lavoro, tempo libero, società, politica
e la missione ad gentes
le «gentes» sempre più tra noi (stranieri non cristiani che vengono ad abitare a casa nostra) e quelle del mondo intero.

Il Vescovo ha ripreso nella lettera del 20 maggio scorso i temi dell’Anno e del Congresso che gli stavano più a cuore. Credo che su questi noi possiamo e dobbiamo fare qualche passo ulteriore in termini principalmente pastorali, con l’attenzione alla quotidianità che in qualche misura non ci è comunque mai mancata né può mancare mai, se non altro per tutta quella parte del popolo di Dio che viene meno toccata dai fatti e dai programmi straordinari.
In questa relazione riprendo gli aspetti e le iniziative che durante l’Anno dell’Eucaristia sono stati maggiormente messi a fuoco o pastoralmente curati con l’auspicio che diventino appunto patrimonio della nostra pastorale ordinaria.

(Mi sarebbe piaciuto rilanciare l’attenzione al linguaggio-ponte artistico e culturale, ma è stato quello più sacrificato durante l’anno pastorale e durante lo stesso Congresso Eucaristico).

1. I PRETI

Credo indispensabile partire dal Presbiterio.
La Messa , nel giorno del Signore, dentro la propria comunità
interpella sempre e innanzi tutto il prete.
Occorrerà essere aiutati e attrezzati a vivere questa non come una della tante prestazioni della settimana, ma come la prima e la più importante.
È indiscutibile che La liturgia della Parola (le tre letture, il salmo e l’omelia) per la stragrande maggioranza - o quasi totalità della gente - è il solo accostamento alla Sacra Scrittura
La catechesi vissuta dentro il rito celebrato è la formazione continua al significato del sacramento, con le sue implicanze dottrinali, spirituali, esistenziali.
Opportunità come l’aggiornamento di settembre e di gennaio, i ritiri spirituali, la mattinata con il cardinale Giacomo Biffi, gli incontri zonali non si ripeteranno su temi esplicitamente eucaristici.
Ma se la celebrazione domenicale è culmine e fonte occorrerà che qualunque altro momento della formazione permanente ne tenga conto.
Si tratta di noi, siamo qui, e possiamo già esprimerci oggi.

2. IL SINODO

Il Libro sinodale - non solo per Scrittura ed Eucaristia, ma per tutta la vita cristiana - è nelle nostre mani per essere conosciuto e attuato.
La parte sulla Celebrazione (nn. 543 - 741) era stata indicata insieme alla Lettera del Vescovo e agli altri sussidi come autorevole fonte per la catechesi e le scelte operative. È indubbiamente una delle parti più complete e articolate. Rimane aiuto prezioso e - non dimentichiamolo - per alcuni aspetti indicazione vincolante.
Il Libro sinodale è in mano ai catechisti, agli operatori pastorali, ai membri dei consigli pastorali parrocchiali: se noi lo citiamo e lo usiamo viene a sua volta citato e usato con benefici effetti di pro-memoria e di stimolo anche per noi sacerdoti.

3. IL GRUPPO LITURGICO PARROCCHIALE

Il n. 561 del Libro sinodale recita: «Sia costituito nelle parrocchie il “gruppo liturgico parrocchiale”. Esso partecipi a iniziative di coordinamento e formazione promosse dall’Ufficio liturgico diocesano».
Questo strumento, collaudato o impiantato in occasione di questo anno pastorale, sia un aiuto permanente al prete e alla comunità, in termini di elaborazione e di memoria, oltre che di collaborazione.

4. LA MINISTERIALITÀ: ORDINATA - ISTITUITA - DI FATTO

Lo scopo, la meta di una diffusa ministerialità non è il sovraffollamento del presbiterio, ma quello dell’Assemblea celebrante, presieduta dal vescovo o dal presbitero. Tale ministerialità è
da individuare il possibile servizio e la persona adatta
da chiamare diversificare quando si può la proposta
da preparare la Scuola diocesana di formazione pastorale
da seguire verificare, correggere, coordinare

5. CATECHESI OCCASIONALE

Tra le celebrazioni eucaristiche festive e quelle feriali continuare ad avere la massima cura per i matrimoni e i funerali nei termini di vera evangelizzazione del sacramento stesso dell’Eucaristia, cominciando sempre dalla celebrazione.
Per i funerali - in particolare - dove sappiamo per certo essere presente gente non praticante e spesso non credente.
Occorre curare la celebrazione, cercare collaborazioni per le letture, i canti, il servizio all’altare... Molte persone pensionate sono disponibili a tali servizi.

6. CATECHESI SISTEMATICA SULLA MESSA E SULL’EUCARISTIA

Ogni anno per la preparazione alla Messa di Prima Comunione
Catechesi occasionale - ma sistematica nell’intento e nelle proposta - agli adulti.
Non dico alle famiglie: sarebbe retorico affermarlo. Di solito sono le mamme quelle presenti dei genitori convocati, ma non solo.
Si tratta in ogni caso di un buon numero di adulti, che ogni anno è possibile accompagnare lungo un itinerario minimo almeno per tre sacramenti
la Confessione, l’Eucaristia, la Cresima.
Anche per la sussidiazione circa tali incontri potremmo aiutarci. La diocesi potrebbe preparare strumenti (schede, opuscoli) agili e completi.

7. PREPARAZIONE DEI BAMBINI

È da confermare il tradizionale impegno di ogni parrocchia in questo.
Con la prudenza e la gradualità necessarie, l’argomento già affrontato circa la distinzione tra preparazione alla Confessione - in terza elementare - e quello alla Messa di Prima Comunione - da spostare in quarta elementare - può passare alla fase operativa. In qualche parrocchia già avviene; in zona pastorale occorrerà verificare o fare sì che non si abbiano reazioni di confronto polemiche o poco simpatiche.

8. ESSERE IN GRAZIA DI DIO E SAPERE CHI SI RICEVE

C’è un rapido e diffuso analfabetismo di ritorno che preserva dal sacrilegio. «Sapere e pensare a Chi si va a ricevere» ci insegnavano un tempo.
Soprattutto per le situazioni matrimoniali e familiari irregolari e la diffusa leggerezza circa il precetto festivo, siamo di fronte a un oggettivo e crescente disordine morale.
Parlavo delle presenze alle Messe dei funerali: qui si verifica non di rado il fenomeno. È il momento meno adatto per richiamarlo, ma in altre circostanze si deve fare, affinché il richiamo frequente si diffonda e raggiunga anche gli interessati.

9. LA DEVOZIONE POPOLARE

Con tutte le precisazioni del caso sappiamo che è un prezioso patrimonio, che tende a mancare di ricambio generazionale.
Il pellegrinaggio a Lanciano - La presenza in cattedrale de Corporale di Bagno durante il Congresso - il Mese di Maggio col sussidio preparato
hanno potuto essere di aiuto, di vero aiuto.
La devozione mariana, in particolare, è talmente suscettibile di implicanze e applicazioni da poter coprire senza forzature tutta la vita ecclesiale e del singolo cristiano. Il sussidio per il Mese di Maggio - sicuramente migliorabile sotto vari aspetti - è tornato ad essere uno strumento prezioso per la devozione in sé e per la quotidiana piccola catechesi: «Gutta cavat lapidem». È un sussidio da riproporre.

10. MALATI, ANZIANI ED EUCARISTIA

Per l’aspetto teologico e spirituale il tema è tra i più ricchi e stimolanti. L’offerta di sé nel rendimento di grazie voluto anche quando non sentito è la buona notizia a cui il sacramento dà efficacia e aiuto di grazia.
Pertanto sul piano pastorale va continuato l’impegno, coi suoi cerchi concentrici
i malati visitati settimanalmente quelli del primo venerdì del mese
i malati visitati nelle grandi feste i destinatari del viatico
I preti, i diaconi e i ministri straordinari dell’Eucaristia sanno quanto ricca di possibilità sia questa cura pastorale e quanto cresca il bisogno oggettivo di persone e di tempo da dedicare ad essa.

11. UT SUMATUR, UT ADORETUR

L’adorazione eucaristica è sentita ancora da anziani e adulti stagionati - magari come contenitore di preghiere di ogni genere. I giovani adulti sono più preparati e consapevoli - spesso ‘vorrebbero’ ma non possono. I giovanissimi e i giovani sono in grossa difficoltà. Occorre garantire delle possibilità: L’esperienza del Congresso è stata positiva. Offrire adorazioni guidate. Garantire l’apertura della chiesa.






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