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Walter Amaducci: Conferenze



Consiglio presbiterale e scelte pastorali



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Walter Amaducci

GLI ASPETTI DEL CONSIGLIO PRESBITERALE
INERENTI IL CAMMINO PASTORALE DELLA DIOCESI.

Consiglio Presbiterale - 24 settembre 2009


Il periodo preso in esame è quello che va dal 4 novembre 2004, giorno dell’insediamento del Consiglio Presbiterale (CP), alla sessione conclusiva di oggi, 24 settembre 2009.

Non farò dunque una rassegna di tutta la vita pastorale diocesana di questi cinque anni, benché il CP sia l’organismo e l’osservatorio privilegiato non solo per la vita dei preti in quanto persone e presbiterio, ma anche della loro azione in quanto pastori e dunque protagonisti – anche se non detentori con monopolio – delle scelte pastorali.
Non tenterò neppure una sintesi dell’episcopato di mons. Lanfranchi, benché il Consiglio Presbiterale, lungi dall’essere un parlamento che legifera secondo logiche democratiche, sia comunque il primo ambito di discernimento in aiuto al governo del vescovo («senato del vescovo»). Come è ovvio che la persona e le scelte di un vescovo connotino in maniera evidente l’impostazione pastorale di una diocesi.

Come un pontificato – si parva licet componere magnis – ha nella prima enciclica di un papa una sorta di documento programmatico, credo sia importante ricordare che quando questo Consiglio iniziava i suoi lavori, tre mesi prima – nel settembre 2004 – il vescovo aveva presentato la sua prima lettera pastorale “Di te si dicono cose stupende, città di Dio – La Parrocchia vasto mondo”. In quella lettera è possibile cogliere effettivamente tutti i temi fondamentali ripresi successivamente, a partire proprio dal Consiglio Presbiterale.

Ma prima e al di là dei temi e degli argomenti credo sia utile sottolineare il metodo sostenuto e seguito:
- nella programmazione pastorale più ampia e nelle singole iniziative il vescovo intendeva interpellare per suggerimenti, proposte e pareri gli organismi di partecipazione;
- durante lo svolgimento era soprattutto il CP ad essere informato o nuovamente interpellato per una sorta di verifica in tempo reale;
- una comunicazione di dati e un bilancio conclusivo trovavano in questa sede, sempre nelle prolusioni del vescovo e spesso nei punti all’ordine del giorno, un appuntamento costante.

Anche rispetto al Consiglio Pastorale Diocesano il CP per la sua stessa configurazione di organismo più agile, per la sistematicità e il numero delle riunioni e soprattutto per la caratteristica dei componenti (presbiteri-pastori) ha potuto dunque risultare come dicevo all’inizio un osservatorio privilegiato.

PASTORALE INTEGRATA

La parrocchia, vasto mondo poneva a tema la parrocchia sulla quale si era incentrata anche la nostra riflessione immediatamente precedente e quella di tutta la Chiesa italiana approdate nella Nota "Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia", con un’urgenza allora impellente e che tale rimane: quella della pastorale integrata, aperta e dinamica in tre direzioni:
diocesi
parrocchie tra di loro
movimenti e associazioni.

Il CP fin dalla prima sua riunione effettiva, quella del 9 dicembre 2004, affrontò in termini concreti la questione delle Unità Pastorali, problematica non nuova nella nostra diocesi, con soluzioni a fondo studiate e in qualche modo già avviate, ma arenatesi in una fase di stand-by.
Legato a quello delle Unità Pastorali emergeva il tema delle Zone Pastorali. Tutto questo è oggetto di un punto apposito nell’o.d.g. di oggi; lo segnalo perché non solo varie riunioni sono state dedicate a questo argomento, ma perché molti aspetti pastorali ne sono stati influenzati e orientati.

La coscienza di Chiesa particolare, cioè diocesana, ha avuto i suoi momenti privilegiati nella consegna del Programma pastorale annuale. Il primo triennio (2005-2008) ha avuto come titolo Testimoni di Gesù risorto speranza del mondo, mentre il secondo triennio (2008-2011) ha come tema La Chiesa.

I due trienni, articolati e impostati dalle Lettere pastorali, hanno coinvolto in prima persona gli organismi di partecipazione a cominciare dal CP; vorrei evidenziare a questo proposito:
la consultazione previa predisposta dal vescovo
il contenuto complessivo delle lettere
le indicazioni pratiche
la presentazione agli operatori pastorali all’inizio di settembre
l’allegato calendario dell’anno pastorale
Tra gli appuntamenti diocesani, alcuni sono stati puntualmente messi in risalto dal calendario stesso, come ad esempio
Marcia della pace
Scuola della Parola
Dialoghi per la Città
Festa della famiglia diocesana

Di grande efficacia, sempre a proposito della sensibilità diocesana, si sono rivelati gli eventi straordinari che hanno sempre interessato il CP e di cui parlerò tra poco.

UFFICI PASTORALI

Gli organismi ordinari di cui si serve il Vescovo sono gli Uffici e le Commissioni del Centro Pastorale.
Si è avuta una rassegna sistematica – oltre che una presenza a livello di comunicazioni – di vari Uffici:
Caritas Diocesana
Ufficio Catechistico Sperimentazione - Iniziazione Cristiana
Ufficio Liturgico Eucaristia domenicale
Pastorale Giovanile
Commissione Problemi sociali e Lavoro
Alcune questioni di Pastorale della Famiglia
Il Diaconato Permanente (in occasione del Ventennale della istituzione in diocesi)
Ministerialità
Pastorale vocazionale
Pastorale missionaria (cfr. in part. i 50 anni della Fidei donum)


EVENTI STRAORDINARI

Pellegrinaggi:
Terra Santa 3-10.1.2006 partecipanti: 155
Venezia 22.4.2006 partecipanti: 800
Roma 7.10.2006 partecipanti: 2473
Lourdes 26-30.4 2007 partecipanti: 640
Sarsina 25.4.2008 partecipanti: 3000
Turchia 6-13.7.2009 partecipanti: 100

Associazione Scienza e Vita (presentata al CP il14.4.2005) Family day

Convegno di Verona Preparazione
Celebrazione (16-20 ottobre 2006)
Ripresa

XX anniversario della Visita di Papa Giovanni Paolo II in Romagna

Millenario della cattedrale di Sarsina (25 marzo 2008 – 31 maggio 2009)

Anno paolino

MOVIMENTI E ASSOCIAZIONI

Affrontati in termini propositivi o talora solo problematici:
Azione Cattolica
Agesci
Bacciolino





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