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Walter Amaducci: Conferenze



L'Eucaristia nella Bibbia



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L’EUCARISTIA NELLA BIBBIA
Conferenza ai ministri straordinari dell’Eucaristia - Martorano, 18 febbraio 2001

Anno della Bibbia nella nostra diocesi. Cerniera con il 2002: anno dedicato all’Eucaristia che culminerà nel Congresso eucaristico diocesano. La doppia mensa. La Bibbia nella Liturgia, nella Messa, potrebbe essere il tema gemello da far seguire.
L’Eucaristia nella Bibbia significa: l’Eucaristia nella Rivelazione scritta, nella parola di Dio scritta. Perché esiste una Parola di Dio non scritta, una Rivelazione non scritta? Certo. Per intervento del medesimo Spirito che ha ispirato quegli scrittori che chiamiamo agiografi, come Mosè Isaia, Marco o Paolo, Dio ha comunicato il suo invito amoroso con gesti e parole: «Questa economia della rivelazione avviene con eventi e parole intimamente connessi » (D.V. 2), eventi e parole che successivamente sono stati scritti anche per i posteri (ma i protagonisti e primi destinatari non sono stati per questo meno fortunati); inoltre il medesimo Spirito ha guidato e guida la Sacra Tradizione che affianca la Parola scritta e interagisce con essa: elementi cardine di questa Tradizione sono:
la Chiesa apostolica (la vita degli apostoli e delle loro comunità - primo secolo d. C.)
i Santi Padri, (antiquitas -Dam. †749-, doctrina ortodoxa, sanctitas vitae, approbatio ecclesiae),
la Liturgia, (lex orandi lex credendi)
il Magistero ufficiale.

L’Eucaristia nella Bibbia significa all’interno di un unico libro (formato da 73 scritti).
«Tutta la Scrittura è un libro solo e quest’unico libro è Cristo» (Ugo da S. Vittore, L’arca di Noè, II, 8). «Ignorare le Scritture significa ignorare Cristo». (S. Girolamo)
Il momento culminante della incarnazione e della redenzione di Cristo è la Pasqua, attualizzata dall’Eucaristia. È dunque lecito pensare che i richiami, almeno indiretti, all’Eucaristia nella Bibbia siano moltissimi, certo più numerosi di quelli espliciti che vedremo, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento: «Novum Testamentum in Vetere latet et in Novo Vetus patet» (S. Agostino).

Il nostro percorso si articolerà in quattro tappe.
1. La preparazione nell’Antico Testamento
2. L’ultima Cena di Gesù che ne anticipa la Pasqua. Fate questo in memoria di me.
3. L’Eucaristia nella Chiesa apostolica
4. Prospettiva escatologica

Vorremmo gustarci queste pagine di Sacra Scrittura.
Ma le conosciamo già! Appunto. Per questo ci ritorniamo!
Ma la Bibbia non è un appello che chiede risposta ubbidiente? E questa ubbidienza non è spesso un calice amaro da bere? Sì, ma e anche dolce come il miele.
Quanto sono dolci al mio palato le tue parole: più del miele per la mia bocca.
Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino. [Salmo 119,103. 105]
Cosa si può fare in un’ora? Quello che si può «Colui che ha sete è lieto di bere, ma non si rattrista perché non riesce a prosciugare la fonte»! (S. Efrem diacono, Commenti sul Diatessaron (ufficio delle letture: sesta domenica del t.o.)
Il nostro percorso, dicevo, si articolerà in quattro tappe, secondo un percorso cronologico.
Un altro percorso, altrettanto stimolante, poteva essere quello di risalire dalla nostra Eucaristia, quella che celebriamo oggi, a quella della Chiesa apostolica che mise immediatamente in pratica il comando di Gesù « Fate questo in memoria di me »; soffermarsi sul “questo” cioè sulla Cena di Gesù, sacramento della sua Pasqua, e cogliere in essa il compimento del lungo cammino di rivelazione iniziato con la vocazione di Abramo. L’ultima tappa sarebbe stata comunque la prospettiva escatologica.
Ma seguiamo, lo sviluppo cronologico contemplando continuamente l’Eucaristia.

1. LA PREPARAZIONE NELL’ANTICO TESTAMENTO

La Pasqua
La prima Pasqua ebraica e la liberazione dalla schiavitù dell’Egitto (Esodo 12)
Salvati dal sangue dell’Agnello posto sugli stipiti e sull’architrave (Es 12, 7)
La Pasqua celebrata come memoriale (zikkaron)
L’Alleanza
L’Alleanza del Sinai (Esodo 24)
Le clausole del patto: il decalogo
Il rito del sangue (Esodo 24,8).
L’Alleanza nuova (Ger 31,31ss - Ez 36,26ss)
La Manna
La manna del deserto - Esodo 16
Il Servo di Jahwè
Il Servo di Jahwèh dona la sua vita per molti (Isaia 53,12: Quarto Canto del Servo di Jawè)
Atti, 8.34-35: «E rivoltosi a Filippo l’eunuco disse: “Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?”. Filippo, prendendo a parlare e partendo da quel passo della Scrittura, gli annunziò la buona novella di Gesù».
Matteo: [16.22] Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: «Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai». [16.23] Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Luca: [24.25] Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! [24.26] Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». [24.27] E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Melchisedek
Genesi 14.18] Intanto Melchisedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo [14.19] e benedisse Abram con queste parole:
"Sia benedetto Abram dal Dio altissimo,
San Clemente Alessandrino, San Cipriano di Cartagine
Volgata : era infatti sacerdote
Eb 5, 6. 10. 19
Elia
1Re 19, 6-8
ore 15: l’ora dell’offerta dei sacrifici
2. L’ULTIMA CENA DI GESÙ CHE NE ANTICIPA LA PASQUA.

Sinossi dei quattro Vangeli
Gesù ha fatto un gesto, ha compiuto un’azione e pronunciate delle parole durante la sua ultima cena coi i dodici.
Le pagine più importanti, quelle dell’episodio dell’ultima cena.
Carne: sarx Uomo in quanto essere fragile, peribile
Sangue: aima anima della vita : è la vita strappata in odo violento, ma liberamente accettata da Lui
e quelle dell’altro fatto che le parole di Gesù rendevano presenti , anticipandolo, tra quel gruppo:
l’evento pasquale: la morte in croce e la resurrezione, atto culminante della pasqua
(Pentecoste a parte: anche se frutto della pasqua:
Lo spirito dono del risorto, certamente (alitò su di loro e disse: ricevete lo Spirito Santo,...
ma anche del Crocifisso (l’emisit spiritum giovanneo)

Tradizione di Gerusalemme Alleanza
Per molti
MATTEO E MARCO

Tradizione di Antiochia fate questo
(vino dopo la cena sangue versato)
LUCA E PAOLO
Memoriale Pasqua ziqqaron
Nuova Alleanza Ger 31,31; Ez 36,26ss
GIOVANNI
Alleanza nuova basata sul comandamento dell’amore
Gv 13: la lavanda dei piedi
Gv 6: la sua persona donata alla morte
Gv 6,31-32: il pane che dà la vita
Esodo 16: la manna nel deserto

3. L’EUCARISTIA NELLA CHIESA APOSTOLICA

Si conosceva e si faceva l’Eucaristia tra i cristiani ben prima che fossero scritti i libri del N.T. come gli stessi libri del N.T. attestano

Atti, (2,42) Nel primo dei tre sommari di Atti la klasis tou artou, nelle case (anno 30)
1 Corinzi 11,23 ss (anno 56) riferito all’anno 50 (fine 50-metà 52: 18 mesi: un anno e mezzo)
Atti 20,11 Paolo a Troade (anno 58): celebrazione dell’Eucaristia, con lunga omelia-catechesi, (dall’effetto ‘letale’...), miracolo della risurrezione di Eutico.


4. PROSPETTIVA ESCATOLOGICA

«Nell’attesa del tua venuta»
Protagonista: l’agnello estekos os esfagmenos: sgozzato ma in piedi con sette occhi e sette corna (Apoc 5,6)

Apoc 1,10: Nel Giorno del Signore Giovanni ha la rivelazione

Apoc 19,9: il banchetto di nozze dell’Agnello (cfr. Lc 14,15: Beato chi mangerà il pane nel Regno di Dio e la parabola del banchetto con // in Matteo 22,1-14)

Il banchetto escatologico preannunciato con la rivelazione di una economia nuova e migliore alle nozze di Cana (Gv 2,10: “... e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po’ brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono»).





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