Walter Amaducci

Sta volgendo al termine il decennio pastorale 2010-2020 indicato dai vescovi italiani negli Orientamenti «Educare alla vita buona del vangelo» come occasione per una «crescita concorde delle Chiese in Italia nell’arte delicata e sublime dell’educazione».

Nella nostra diocesi il vescovo Douglas Regattieri ha voluto dare al secondo quinquennio una prospettiva marcatamente missionaria, riprendendo i cinque ambiti di vita del Convegno ecclesiale di Verona 2006 (vita affettiva, fragilità umana, tradizione, lavoro e festa, cittadinanza).

Dopo esserci concentrati negli ultimi tre anni su fragilità, vita affettiva e lavoro e festa affrontiamo quest'anno l'ambito della Tradizione, che il vescovo Douglas vede «come un'occasione perché tutti, famiglia, comunità cristiana, parrocchie, associazioni e movimenti, scuola e istituzioni educative si lavori e ci si impegni affinché ciò che ci è stato trasmesso dai nostri padri, posto a confronto con la realtà di oggi, non resti chiuso nel passato ma contribuisca a costruire nel futuro la civiltà dell’amore auspicata da san Paolo VI».

L'icona biblica di questo anno sarà la figura di Giovanni Battista, il profeta della soglia, un uomo mandato da Dio nel quale si concentra tutto il percorso dell’Antico Testamento, ormai pronto a sfociare nella Nuova e definitiva Alleanza che si realizza nella persona di Gesù.

«Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: "Ecco l'agnello di Dio!". E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù (Gv. 1,35-37)

"Fissare lo sguardo su Gesu" per trasmettere la vita buona del vangelo" è il tema dell'anno, e prima ancora che una citazione in riferimento all'atteggiamento e alle parole del Battista l'espressione è programmatica, è una vera scuola di metodo. Nella trasmissione della fede, infatti occorre partire e ripartire senza sosta dal cuore dell'annuncio. L'Agnello è il protagonista di tutto il Nuovo Testamento e in particolare del suo libro conclusivo, l'Apocalisse: è Cristo morto e risorto, unico Redentore dell'uomo, centro del cosmo e della storia, il solo Signore.

«Credo in un solo Signore» è la condizione per non smarrire la direzione del cammino e il senso delle proporzioni nel susseguirsi vorticoso degli scenari esistenziali. Ecco perché l'Assemblea degli operatori pastorali di domenica 15 settembre si concluderà con la consegna del Credo, secondo l’antica tradizione della Chiesa che aveva nello schema traditio/redditio del Simbolo della fede e del Padre nostro le tappe fondamentali del percorso iniziale della vita critiana.

L'Asemblea sarà aperta dalla presentazione degli Orientamenti pastorali per l’anno 2019-2020 fatta dal vescovo Douglas, cui seguirà l'analisi dei risultati della ricerca denominata “Progetto Nuntius”, condotta in diocesi a cura del Centro culturale “F. L. Ferrari” di Modena. Dopo le considerazioni del vescovo sui dati esposti verrà illustrato il calendario degli appuntamenti diocesani e il programma complessivo dell'anno pastorale.

La parte conclusiva si articolerà in tre momenti celebrativi: la recita dei Vespri, il Mandato a catechisti, animatori liturgici, operatori della carità di tutte le parrocchie, la Consegna del Credo.

Walter Amaducci

CC 12 settembre 2019, p. 7

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