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Padre, manda operai nella tua messe



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“PADRE, MANDA OPERAI NELLA TUA MESSE”...

21 aprile 1991
giornata mondiale delle vocazioni

Un messaggio dal seminario

«La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il Padrone della messe perché mandi...» (Lc 10,2). La domenica del Buon Pastore, quarta di Pasqua, vede ogni anno i cattolici di tutto il mondo raccogliersi in preghiera per le vocazioni al Sacerdozio ministeriale e alla vita consacrata, e riflettere sulla vita come risposta al progetto di Dio.

RIFLETTERE SULLA VITA

Giornata di preghiera innanzi tutto, preghiera che presuppone la conoscenza o almeno l’impegnativa ricerca di quel «Tu» che è fonte e fine della propria vita. La riflessione sul senso del vivere non può certo limitarsi a questa occasione. Ma da essa non si può prescindere. Sapersi pensati e voluti da un Altro estingue la presunzione di decidere da se stessi il proprio destino; questo, infatti, esiste già, e corrispondervi attraverso la rischiosa scommessa della propria libertà è per l’uomo l’atto di saggezza massima.
Questo modo di accogliere l’esistenza è reso possibile dalla fede, dono di Dio tutt’altro che aggiunto o accessorio, ma essenziale per riconoscere come tali tutti i doni di Dio, a partire da quello che finisce per essere il più scontato, la vita stessa.
Verità limpida e certa: Dio mi ha chiamato alla vita, mi chiama ad essere figlio suo in Cristo, e alla perfezione di questa figliolanza che è la santità.

GIORNATA DI PREGHIERA

Saperlo, essere convinti di tutto ciò è ancora poco. La libertà è grandezza e debolezza dell’uomo. Pregare significa tener desta la dipendenza da Dio non come catena e limite, ma come comunicazione di linfa vitale. I tralci vivono se uniti alla loro vite. La vita di grazia respira di preghiera. Chi si rivolge a Dio pregando tiene desto e alimenta il suo sguardo di fede sul mondo, vive la verità oltre che conoscerla e si dispone a viverne ogni altra conseguenza. Ascoltarlo, lasciarsi ammaestrare e sollecitare da Dio, domandare a Lui di agire in noi con la sua forza trasformante... pregare è anche questo... è entrare da vivi nell’avventura di un rapporto vivo.

MANDA OPERAI!

Tra le vocazioni, quella al Sacerdozio ministeriale ha bisogno di un posto particolare nella preghiera del popolo cristiano, e quindi nella sua più profonda convinzione di fede.
«Il Sacerdozio ministeriale (Vescovi, Preti e Diaconi) non solo è nella Chiesa un sacro ministero, che merita stima e venerazione» ma è «ministero fondamentale ed essenziale, senza del quale, secondo il disegno di Cristo, non può esservi la Chiesa». Senza il Sacerdozio ministeriale «verrebbe meno l’annuncio autentico e autorevole della Parola di Dio, verrebbe meno l’Eucaristia e, con Essa, la Chiesa, “Sacramento universale di salvezza”»; questo ci ricordava il Vescovo Luigi nella sua Lettera Pastorale «Possiamo fare senza preti?».
“Padre manda operai nella tua messe”... è chiedere questo dono di presenza di Cristo oggi, operante nella nostra storia. Manda! è un’invocazione densa. Dio chiama, l’uomo risponde, Dio lo manda.
Supplichiamo Dio di chiamare. La vocazione è un dono. Nessun dono è “dovuto” e perciò ovvio.
Supplichiamo Dio di aiutare a rispondere. Una grande responsabilità è nelle nostre mani, in quelle delle nostre famiglie, delle comunità cristiane, dei gruppi giovanili, nelle mani dei giovani, spesso ignari e distratti, ma a volte già pronti per il preciso invito di Cristo «Vieni e seguimi!».
Supplichiamo Dio di mandare. La nostra gente, tutta la gente del mondo aspetta dei pastori. Ne apprezza il valore prezioso quando mancano... ma ancora di più, e gioiosamente, quando li trova segni e strumenti docili del Buon Pastore che li manda.
Allora un’ultima supplica a Dio: chi ha già risposto sia da Lui aiutato a perseverare nella fedeltà piena ed entusiasta.

Walter Amaducci
CC 20 aprile 1991 p. 5





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