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Walter Amaducci: Articoli



A pochi passi da Firenze



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Quinto Convegno della Chiesa italiana

A POCHI PASSI DA FIRENZE


Una riflessione del vicario episcopale per la pastorale alla vigilia del grande appuntamento





Firenze è davvero a pochi passi. Il quinto convegno della Chiesa italiana sta per aprire i battenti a circa 2500 delegati provenienti da tutte le diocesi d'Italia. Nel pomeriggio di lunedì 9 novembre essi partiranno in processione dalle quattro basiliche designate (Santa Croce, Santa Maria Novella, Santo Spirito, Santissima Annunziata) per raggiungere la cattedrale di Santa Maria del Fiore dove saranno accolti dall'arcivescovo Giuseppe Betori.

Della diocesi Cesena-Sarsina saremo sette delegati, guidati dal vescovo Douglas. La stampa non ha mancato in questi mesi di aggiornarci sulle tappe della preparazione, benché la scelta del web, cioè della rete informatica, abbia orientato in tale direzione le modalità principali dell'informazione e della partecipazione. Questo canale ha certamente favorito le nuove generazioni, a scapito magari di altre fasce di età più elevate, che hanno finito per essere di fatto meno coinvolte. D'altra parte anche la consultazione, che si è concentrata nella nostra Chiesa particolare tra le due ultime primavere, ha direttamente chiamato in causa i membri dei nostri organismi di partecipazione (Consiglio presbiterale, Consiglio pastorale diocesano, Centro pastorale, Consiglio delle Aggregazioni laicali) che hanno riflettuto a partire dai cinque verbi (uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare) che costituiscono le "cinque vie" del Convegno. Sarà proprio questa l'ossatura del lavoro di noi delegati, benché altri appuntamenti di grande spessore siano in agenda, pronti a lasciare una traccia tutt'altro che secondaria in tutti i partecipanti.

Mi riferisco innanzi tutto all'incontro con papa Francesco, che si rivolgerà ai delegati in cattedrale e nel pomeriggio celebrerà per tutti la Santa Messa all'interno dello stadio Artemio Franchi. Tale visita è fissata per martedì 10 novembre, dunque nella fase iniziale dei lavori. Se le cinque vie di Firenze si ispirano esplicitamente alla sensibilità e allo stile pastorale di papa Bergoglio, è prevedibile che i contenuti del suo intervento diventino fondamentali nell'economia del Convegno e nel prosieguo del percorso decennale della Chiesa italiana, Educare alla vita buona del Vangelo.

Un altro evento, con ramificazioni diversificate, sarà quello dell'incontro con le esperienze religiose, caritative e culturali della Chiesa fiorentina, con particolare attenzione alle figure-simbolo che hanno plasmato la sua identità. Il tema del Convegno, In Gesù Cristo il nuovo umanesimo, potrà trovare proprio in tali radici una testimonianza altamente stimolante per il presente e per il futuro delle nostre comunità ecclesiali.

Non possiamo ignorare che le tematiche e i richiami del Convegno di Firenze si trovano a fare i conti con eventi ecclesiali assai importanti ad ogni livello. E' appena terminato il Sinodo sulla Famiglia, tema centrale e nodo critico sul piano della fede e su quello antropologico, che riguarda il destino dell'intera umanità. In attesa delle indicazioni del papa, continua il confronto e si moltiplicano le domande dettate dal bisogno di coniugare chiarezza nella verità e misericordia nei confronti di tutti, quella Misericordia alla quale è dedicato l'Anno Santo straordinario che si aprirà il prossimo 8 dicembre, a cinquant'anni dalla conclusione del Concilio Ecumenico Vaticano II.
Nel frattempo la nostra diocesi ha messo al centro del suo anno pastorale l'Eucaristia, punto di arrivo e di ripartenza di tutta la vita cristiana.

Lungi dal vedere in tutte queste sollecitazioni degli elementi di disturbo o di intasamento di traffico, credo faremo bene a ritrovare proprio nel Cristo risorto presente nell'Eucaristia, pane del viandante, l'identità dell'uomo nuovo e soprattutto Colui che è capace di trarre dalla creta dei nostri limiti i contorni di un autentico capolavoro.

Walter Amaducci
CC 5 novembre 2015, p.7





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