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Avete ricevuto uno spirito da figli



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DOMENICA DELLE PALME: VI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ

“Avete ricevuto uno spirito da figli...”
“Quante false forme di libertà conducono alla schiavitù “!

A METÀ AGOSTO ILPELLEGRINAGGIO A CZESTOCHOWA

“Avete ricevuto uno spirito da figli»: il tema scelto dal Papa per la Sesta Giornata Mondiale della Gioventù vuole richiamare, attraverso le parole di Paolo, il cuore della vocazione cristiana. Il destino di ogni uomo, infatti, è quello di diventare figli di Dio, in Cristo, per mezzo dello Spirito Santo. Ecco allora la necessità, per ogni giovane, nella sua stagione di sogni e di progetti, di non perdersi in una rincorsa improvvisata, disordinata o gregaria di modelli falsi o incompleti.

Il messaggio che Giovanni Paolo II ha rivolto ai giovani e alle giovani del mondo è stato distribuito ai gruppi delle nostre comunità cristiane all’inizio di questa Quaresima, perché fosse oggetto di studio e di meditazione in preparazione alla giornata mondiale che si celebrerà la prossima domenica delle Palme e che avrà il suo momento conclusivo in un nuovo raduno mondiale dei giovani a Czestochowa nei giorni 14 e 15 agosto.

Il messaggio del Papa è percorso dall’ansia appassionata di chi ha accolto senza riserve il disegno di Dio sull’uomo e ne fa l’oggetto dell’«evangelo», della bella notizia, per i suoi figli e fratelli più giovani, esortandoli alla medesima risposta. «Volate ad alta quota, siate tra coloro che mirano a mete degne dei figli di Dio». La meta «ad alta quota» è sempre quella che ha affascinato i discepoli di Cristo in ogni epoca della vita della Chiesa, quella della santità. «Giovani, non abbiate paura di essere santi!», di aspirare «alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità» (L.G. 40). Per questo tesoro vale la pena spendere tutto il patrimonio della propria libertà, un dono di cui il giovane è giustamente inebriato e geloso, ma che può essere purtroppo speso male e, dunque, sciupato; «Quante false forme di libertà conducono alla schiavitù!».

È sempre e solo Lui, Cristo, la Verità che fa liberi! (Gv 8,32); e dunque solo su Lui si può realisticamente sperare di costruire la civiltà della verità e dell’amore; su di Lui e con Lui, figli nel Figlio, gli uomini sono in grado di trovare l’imprescindibile radice della fraternità umana che non può essere un’idea né, tanto meno, un compromesso di idee diverse, ma la persona di un Dio vivo che ci è Padre. «Invocando Dio quale “Padre”, non si può non riconoscere nel prossimo - chiunque esso sia - un fratello che ha diritto al nostro amore. Ecco il grande impegno dei figli di Dio: lavorare alla edificazione di una convivenza fraterna fra tutti i popoli».

L’eredità dei figli di Dio è grande e impegnativa. Il Papa ne esalta gli aspetti essenziali che si dipanano da una grande interiore libertà, dono dello Spirito, prezioso e fragile come tutti i doni di Dio. «Portiamo questo dono in vasi di creta». Di qui il bisogno di invocare lo Spirito, protagonista della nostra filiazione divina, e di affidarsi a Maria, la Madre di Dio e nostra, «la migliore maestra».
Il pellegrinaggio a Czestochowa sarà di fronte al mondo proprio un grande atto di affidamento a Maria.

Nelle veglie di preghiera che i gruppi giovanili faranno in preparazione alla VI giornata Mondiale della Gioventú, tanti giovani potranno invocare e sperimentare la gioia di una comunione di vita intima, reale e profonda con Dio, vero Padre.

Walter Amaducci
CC XXIV n. 38 – 23 marzo 1991 - pp. 1.7





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