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Walter Amaducci: Articoli



Cristo vive nella Chiesa



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DOMENICA DELLE PALME
V GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ

CRISTO VIVE NELLA CHIESA


Dalla riscoperta della Chiesa come guida sicura e fedele alla gioia di esserne parte, come tralci vivi che portano frutto perché intimamente uniti a Gesù Cristo: questa è l’avventura proposta ai giovani nella V Giornata Mondiale della Gioventù.
Ai tremila giovani delle comunità ecclesiali che dal Mare al Fumaiolo costituiscono il presente e il futuro carico di speranze della Chiesa di CesenaSarsina è stato da tempo consegnato il messaggio del Papa sul quale la Consulta Giovanile ha incentrato la preparazione alla Giornata Mondiale.
Dall’immagine della vite e dei tralci si snoda l’entusiasmante annuncio di un rapporto vivissimo con Gesù Cristo concretamente attingibile nella Chiesa e alimentabile attraverso la Parola di Dio, i Sacramenti e la Preghiera.

NON C’È CHIESA SENZA CRISTO

Sul piano storico la Chiesa ha avuto origine da Cristo.
Occorrerebbero pregiudizi di mole gigantesca per non vedere questa origine e non cogliere la continuità tra Gesù e la Chiesa apostolica, dalla quale discende senza interruzioni e deviazioni la Chiesa Cattolica.
Ma è altrettanto vero che sul piano vitale senza Cristo nessuna aggregazione umana, per quanto affiatata e bene intenzionata, può dirsi Chiesa.
Gesù non è appena l’ispiratore di idee e di valori, o il maestro di vita in nome del quale gli uomini si uniscono e agiscono. È il dono della grazia che dal momento del Battesimo rende partecipe ogni uomo della vita di Cristo Signore, vita di Comunione donata che allo stesso tempo collega strettamente in un unico organismo vivo (il Corpo di Cristo) tutti i cristiani.

Ecco perché Parola, Sacramenti e Preghiera mentre uniscono più strettamente i battezzati a Cristo, rendono più forte e intima l’unità delle membra, cioè l’unità dei cristiani tra loro.
Carità e Missione promanano come frutti indispensabili e perfino «inevitabili» dall’autentico innesto in Cristo, curato e approfondito.
Parola, Sacramenti e Preghiera, e non semplicemente bisogno di amicizia (anche!), sostegno di un gruppo numeroso, leaders intraprendenti, attività interessanti...: «cosa fareste di straordinario? Non fanno così anche i pagani?».
«Senza di me non potete fare nulla» (Gv. 15,5).

NON C’È CRISTO SENZA CHIESA

Se la precedente osservazione riguardava soprattutto coloro che vivono ordinariamente un’esperienza ecclesiale, questa seconda è più rivolta a quelli che stanno ai margini, oppure osservano la Chiesa dall’esterno: estraniazione non necessariamente fisica, ma psicologica o con saracinesche ideologiche.
Non c’è Cristo senza Chiesa. Anche in questo caso occorre non fare salti storici o metodologici.
Guai a dare per scontato!... che per esempio Gesù è comunque un personaggio importante e di tutto rispetto. Grazie a chi lo si può dire? Solo per la presenza e la vita della Chiesa, che lo testimonia nella sua santità e addirittura nei suoi peccati (che si possono chiamare tali solo in una relazione negata o fallita nei confronti di Lui.

Guai a dare per scontato che la Sacra Scrittura è paradigma di verità e riferimento comune di valori: che esista una Scrittura «Sacra», qualitativamente diversa dalle altre (cioè Parola di Dio), quale sia (i 73 libri che la compongono) e che senso abbia (come vada interpretata) è la Chiesa che lo attesta e lo insegna, lei in seno alla quale la Rivelazione di Dio ha raggiunto il suo compimento.
Non solo senza la Chiesa sapremmo pochissimo di Cristo e della sua esistenza, ma ci sfuggirebbe la cosa più importante: che a Cristo non importava solo essere conosciuto dai posteri, ma essere incontrato vivo. Non gli basta (al presente!) essere maestro di pensiero e di comportamento, ma essere amato. Il rapporto di ogni uomo con Lui non si esaurisce nel mondo intellettuale e affettivo, ma in quello esistenziale pieno. «Vite e tralci», ancora una volta: che vuol dire un vivere fuso con il suo alle radici dell’essere, così che niente e nessuno è estraneo a questo rapporto con Lui. Questo si realizza e si mostra visibilmente nella forma storica della Comunione che è la comunità cristiana.

Ogni comunità cristiana è questo autentico miracolo: Cristo che vive e opera tra noi. I giovani, tutti i giovani, hanno bisogno di verità, di amore e di vita, come gli altri uomini, come tutti gli uomini che hanno bisogno unicamente di Cristo, di quel Cristo che vive nella Chiesa.
Chi è convinto di questo, ne gioisca e lo testimoni dappertutto. A chi ha dei dubbi,... il Signore conceda di non perdere tempo a cercare in altre direzioni.

Walter Amaducci
CC XXIII n. 13 – 7 aprile 1990 - pp. 1.7





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