Appunti sulla parrocchia
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APPUNTI SULLA PARROCCHIA
La scelta di dedicare una riflessione particolare al tema della parrocchia nel presente anno pastorale è stata determinata dalla decisione dell'episcopato italiano di convocare un'assemblea straordinaria su tale argomento (quella che si è tenuta ad Assisi a metà novembre)
Già dalla tre-giorni di aggiornamento del Presbiterio - il primo significativo appuntamento diocesano sul tema - sono emersi due punti fermi:
- la centralità di questa struttura nella configurazione della pastorale odierna
- la necessità di rivedere e integrare la tradizionale impostazione della parrocchia per renderla davvero "fedele" alla sua vocazione e missione di chiesa
La prima constatazione non è messa in crisi o contestata da elementi significativi. Credo a questo proposito che siano davvero superflue - fino a diventare fastidiose - le lunghe dissertazione volte a dimostrare che ancora oggi l'esperienza della parrocchia come "chiesa che vive tra le case degli uomini" è insostituibile.
Più urgente e stimolante è invece l'identificazione delle scelte preferenziali da condividere. Ribadisco "da condividere", perché nell'azione pastorale le sottolineature e gli ambiti privilegiati ci sono sempre stati, ma legati di solito alla sensibilità dei singoli pastori, di specifiche spiritualità, di circostanze o scadenze particolari.
Anche sotto questo aspetto non stiamo ripartendo da zero. Innanzi tutto perché la stessa Chiesa italiana, nei suoi programmi pastorali di questi anni, ha cercato di essere sempre molto attenta al "cambiamento", come ha prestato pronta e fattiva attenzione ai richiami e alle esortazioni del Papa. Così si spiegano le attualissime indicazioni presenti nei documenti che hanno fatto seguito al Convegno di Palermo e alla esortazione apostolica Novo millennio ineunte, in particolare quel "Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia" nel quale sono contenuti gli orientamenti pastorali per il primo decennio del Duemila.
Per quello che riguarda la nostra chiesa particolare il riferimento più immediato, autorevole e recente è quello del Libro Sinodale, che non soltanto nei numeri riguardanti le strutture ecclesiali (e tra queste la parrocchia) ma nella stragrande maggioranza dei temi trattati, seguendo le tre fondamentali dimensioni della vita cristiana (evangelizzazione, celebrazione, testimonianza), ha presente proprio la vita delle comunità parrocchiali e ad essa intende dare indicazioni precise perché da una vitalità sempre maggiore scaturiscano, altrettanto forti, convinzione ed efficacia missionaria.
Esistono sicuramente, tra le "novità", anche difficoltà e problemi molto gravi come la scristianizzazione avanzata della mentalità diffusa e l'impostazione di fondo dell'esistenza al di fuori di ogni criterio vocazionale. La diminuzione dei sacerdoti e la crisi delle vocazioni presbiterali, pertanto, sono un segno preoccupante che va ben oltre la prospettiva di minori risorse per la guida delle parrocchie.
Così la dilagante e variegata "mobilità" unita al crescente senso della "provvisorietà" tendono a relativizzare qualunque centro di aggregazione e punto di riferimento. Ma anche questo è probabilmente un "segno dei tempi"; insieme agli altri che per l'ambivalenza della lettura richiedono un attento e corale discernimento, lancia una vera sfida che la comunità di fede non solo deve raccogliere ma vivere come verifica profonda e occasione di maturazione.
Walter Amaducci
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