Verso il Congresso Eucaristico
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VERSO IL CONGRESSO EUCARISTICO
L’intenzione di celebrare un Congresso eucaristico diocesano, come manifestazione culminante dell’anno pastorale dedicato all’Eucaristia, è sempre stata espressa dal vescovo Lino Garavaglia contestualmente all’annuncio e alle successive precisazioni riguardanti il programma pastorale dell’anno 2001-2002. Un capitolo specifico della lettera «LA CENA DEL SIGNORE: Mensa di Vita, Sorgente di Comunione, Invio in Missione», alle pagine 27-29, è dedicato proprio al Congresso eucaristico. Il vescovo ne richiama brevemente le radici storiche e ne illustra la caratteristica peculiare: «Tra le espressioni della devozione eucaristica, la celebrazione dei Congressi è recente, ma, in breve, è salita ad un alto profilo spirituale. La prima Assise internazionale si celebrò a Lille, in Francia, nel 1881. Dopo il Concilio Vaticano II, la tradizione dei Congressi eucaristici prosegue, puntando, oltre alla festa solenne e pubblica, ad una sostanziosa esperienza di preghiera e di rinnovamento della spiritualità eucaristica. Questo chiedo al Signore anche per la nostra Chiesa e questo attendo dall’impegno concorde e assiduo di tutti voi.
I Congressi eucaristici “si devono considerare come una ‘statio’, cioè una sosta d’impegno e di preghiera”».
Siccome un Congresso ha anche lo scopo di approfondire qualche aspetto del Mistero eucaristico, il vescovo ha consegnato all’intero anno dell’Eucaristia e al Congresso eucaristico dei punti precisi collegati tra loro nell’espressione basilare che costituisce il tema vero e proprio del programma: La celebrazione della Santa Messa, nel Giorno del Signore e nelle feste, nella propria comunità. Nella celebrazione della Pasqua domenicale i cristiani non trovano un’evasione spirituale, o un’oasi isolata dalle durezze della quotidianità, bensì il pilastro che regge il significato di tutto quello che è accaduto e accadrà, il culmine e la fonte, «ciò che costituisce l’asse portante della storia, al quale si riconducono il mistero delle origini e quello del destino del Mondo (Giovanni Paolo II, Novo millennio ineunte, 35).
Il Congresso dunque, di tutto questo richiamo, intende costituire il momento culminante. Il programma della settimana - che viene pubblicato in queste pagine - alterna appuntamenti di popolo ad altri previsti per singoli gruppi, per categorie specifiche di fedeli, per persone particolarmente interessate. Le tre grandi convocazione dell’apertura, della processione eucaristica e della chiusura hanno sempre come evento qualificante la celebrazione della S. Messa, celebrazione che viene sovente riproposta in altri incontri o convegni e che soprattutto, ogni giorno, mattina e sera, costituisce il principale impegno e servizio della chiesa cattedrale alla città e alla diocesi. Questa era una delle richieste esplicite del vescovo, la quarta delle ‘direttive’ riportate a p. 29 della lettera La Cena del Signore: «Nella celebrazione del Congresso, la santa Messa sia davvero il centro e il momento principale delle varie manifestazioni».
Un’apposita rubrica del settimanale diocesano seguirà, tappa per tappa, la preparazione immediata e lo svolgimento del Congresso eucaristico, mentre un’ampia diffusione di manifesti, depliant e volantini consentirà a tutti di conoscere per tempo le opportunità offerte dalla ricca settimana diocesana.
A rammentare l’eccezionalità dell’avvenimento giova anche annotare che l’ultimo Congresso eucaristico celebrato nella nostra diocesi risale al 1965. Era il terzo Congresso eucaristico diocesano, voluto da S.E. Mons. Augusto Gianfranceschi come prima verifica della riforma liturgica promossa dal Concilio Ecumenico Vaticano II. Aperto il 9 maggio, era incentrato sul tema «Il Pane della Famiglia di Dio» che era stato il filo conduttore di quell’anno eucaristico. La celebrazione di chiusura fu presieduta dal cardinale Segretario di Stato, Amleto Cicognani.
Walter Amaducci
CC XXXIV n. 11 – 29 marzo 2002 - p. 3
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