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Programma pastorale 2001-2002



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A LANCIANO

L’anno pastorale 2001-2002 sarà particolarmente dedicato all’Eucaristia e culminerà nella celebrazione del Congresso eucaristico diocesano. L’annuncio ufficiale dato dal Vescovo al termine della processione del Corpus Domini, il 14 giugno scorso, ha avuto un primo immediato riscontro nell’impostazione del programma pastorale presentato ai sacerdoti il 18 giugno e successivamente pubblicato su questo settimanale.

All’inizio di settembre il Vescovo ha indirizzato alla comunità diocesana la lettera pastorale La Cena del Signore e il presbiterio ha dedicato la sua tre giorni di aggiornamento (11-13 settembre) al tema dell’Eucaristia. Il cammino è dunque già iniziato e tutte le parrocchie, le associazioni, i movimenti e le comunità religiose stanno a loro volta predisponendo i loro programmi annuali coniugando gli appuntamenti ordinari con le sottolineature e i contenuti indicati dal Vescovo.

Un primo gesto corale è ormai alle porte: si tratta del pellegrinaggio diocesano al Santuario del Miracolo eucaristico di Lanciano, in provincia di Chieti, fissato per sabato 29 settembre. Comunicato in data 30 giugno dal Vescovo stesso con una circolare a tutti i sacerdoti, il pellegrinaggio ha raccolto a tutt’oggi circa settecento iscrizioni e si svolgerà secondo un programma essenziale tutto incentrato sull’Eucaristia.

L’appuntamento di tutti i pellegrini della diocesi di Cesena-Sarsina sarà nella cattedrale di Lanciano, alle ore 11 del 29 settembre. Alle 11,30 inizierà la solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Lino. La visita all’attiguo santuario del Miracolo sarà organizzata dai singoli gruppi, come pure il momento del pranzo. Una sosta di adorazione e di preghiera, con inizio alle ore 16, concluderà pellegrinaggio; tale momento sarà introdotto dal saluto di S. Ecc. Mons. Carlo Ghidelli, Vescovo di Lanciano-Ortona.

Come vari altri miracoli eucaristici avvenuti nei secoli seguenti, anche quello di Lanciano - che fu il primo - si verificò in un contesto di dubbio sulla presenza reale di Gesù nell’Eucaristia. Si era nel secolo VIII e la piccola chiesa di San Legonziano ospitava una comunità di monaci Basiliani. Uno di questi, mentre celebrava la Santa Messa, fu assalito dal dubbio sull’efficacia della preghiera consacratoria, e quindi sulla effettiva trasformazione del pane e del vino nella presenza reale di Gesù.

Come evidente risposta a tale dubbio Dio intervenne con un grande miracolo: l’ostia diventò carne viva e il vino si mutò in sangue vivo, che si raggrumò in cinque globuli diversi sia per forma che per grandezza. Carne e sangue sono stati conservati e possono essere visti e adorati dai fedeli: la carne di colore bruno è custodita dentro un ostensorio d’argento, i cinque globuli di sangue coagulato dentro un’antica ampolla di cristallo. Dopo i monaci Basiliani e Benedettini la custodia del miracolo passò ai Frati Minori Conventuali che la mantengono dal 1252.

Gli studi scientifici eseguiti hanno confermato la caratteristica di ‘fenomeno straordinario’ per il fatto oggettivo della conservazione di carne e sangue (dello stesso gruppo sanguigno AB) lasciati allo stato naturale per ben dodici secoli ed esposti all’azione di agenti fisici, atmosferici e biologici.

Che cosa ci attendiamo innanzi tutto da questo pellegrinaggio? Non è di solito il miracolo a suscitare la fede; caso mai questo la presuppone e ne è un frutto straordinario. Ma la libertà di Dio è sovrana anche in questo e se il primo miracolo della provvidenza è quello di agire anche quando le apparenze fanno pensare il contrario, all’occhio vigile del discepolo i segni di Dio consentono di ritrovare con maggiore slancio e precisione il passo nella direzione giusta. L’Eucaristia che ‘fa la Chiesa’ è ora al centro del nostro approfondimento: possa diventarlo sempre più per la vita di ogni cristiano e delle nostre comunità ecclesiali.

Walter Amaducci
CC XXXIV n. 35 – 28 settembre 2001 – pp. 1.6





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