I preti si preoccupano delle vocazioni
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I PRETI SI PREOCCUPANO DELLE VOCAZIONI
L'attenzione al Seminario da parte del Presbiterio della nostra diocesi si è concretizzata recentemente in due significativi appuntamenti : la 'giornata del seminario' per i sacerdoti (giovedì 17 novembre) e la successiva ripresa del tema in Consiglio Presbiterale (giovedì 24 novembre).
È importante che la preoccupazione per le vocazioni al sacerdozio ministeriale sia tenuta desta in tutta la comunità diocesana, e la prima efficace memoria di tale urgenza è senza dubbio affidata a coloro che sono posti nel servizio di guida delle comunità parrocchiali, delle associazioni e dei movimenti cattolici, a coloro che nel discernimento e nell'accompagnamento vocazionale sanno quanto sia «indispensabile» non solo al benessere, ma all'essere stesso della Chiesa l'accoglienza di questo dono del Signore che è la vocazione al Presbiterato.
Oggi a Cesena-Sarsina sono in cammino verso il Sacerdozio cinque giovani (tre teologi e due diaconi) che se da un lato sono motivo di grata contentezza per chiunque ha a cuore il bene della nostra Chiesa, dall'altro non possono eliminare l'apprensione di fronte al complessivo e progressivo calo dei sacerdoti. La tragica morte di Alberto, alla vigilia del suo terzo anno di teologia, a sua volta ha acutizzato in tutti noi la percezione di quanto sia prezioso un "sì" detto al Signore in questo nostro tempo, e quanto pesante sia il vuoto lasciato da una simile perdita.
I sacerdoti si sono preparati alla 'giornata del seminario' su una traccia di lavoro articolata in tre punti:
1. Pastorale vocazionale.
2. La proposta vocazionale esplicita.
3. Il seminario come segno e strumento dell'attenzione della Chiesa verso le vocazioni sacerdotali.
Il confronto e l'apporto di tutti nei gruppi di studio hanno costituito un momento di coinvolgimento molto sentito, di partecipazione attiva, di collaborazione concreta e perfino appassionata. Le difficoltà del momento, inquadrate nell'intero panorama della vita cristiana e della pastorale, lungi dall'ostacolare la riflessione e la proposta, hanno riportato alla radice la questione vocazionale collocandola nella sua dimensione permanente di educazione alla fede: quella vocazionale deve essere per tutti, adulti, giovani e ragazzi, clero, religiosi e laici, una "mentalità".
Come momenti particolarmente significativi e favorevoli all'interno di una pastorale tutta vocazionale e come aiuto al formarsi e al maturare di tale mentalità sono state indicate quelle occasioni che espressamente o più da vicino riguardano il ministero del prete e la speciale consacrazione (giornate del seminario, ordinazioni, professioni, anniversari, giornata mondiale delle vocazioni, cresima, prima comunione,...).
Quello che, tuttavia, riemerge come davvero insostituibile come collaborazione all'iniziativa di grazia del Signore è l'esempio vivo del prete, la sua personale risposta vissuta nella fedeltà gioiosa, la sua premura di pastore che si lascia avvicinare, che anzi avvicina nella guida e nel sostegno personale, nella direzione spirituale, nella proposta tenace di una vita ascetica sorretta da tutti i mezzi della grazia e da una amichevole, incoraggiante fiducia, dentro una costante accorata preghiera rivolta a Dio perché chiami e mandi operai per la sua messe (cfr. Mt 9,38).
Il Seminario da parte sua intende continuare la sua presenza di animazione vocazionale in una collaborazione sempre più intensa con le comunità, con gli organismi pastorali, e soprattutto con i sacerdoti, proponendo momenti specifici che vadano il più possibile oltre la supplenza e augurandosi di poter dedicare una parte sempre crescente della sua azione nella verifica vera e propria e nel sostegno del cammino di giovani disponibili e generosi, benedizione del Signore per le loro comunità e per l'intera nostra Chiesa.
Walter Amaducci
CC XXVII n. 43 – 3 dicembre 1994 - p. 11
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