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L'impegno dell'evangelizzazione



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Walter Amaducci

Il piano pastorale verso il III millennio
L’IMPEGNO DELLA EVANGELIZZAZIONE
A PARTIRE DALLA CATECHESI DEGLI ADULTI


Il prossimo triennio pastorale, 19921995, sarà per la diocesi di Cesena-Sarsina un tempo di grazia e di impegno dedicato all’evangelizzazione a cominciare dagli adulti.
Con la messa a punto del programma nelle sue linee portanti in sede di Consiglio Presbiterale (giovedì 30 aprile u.s.) incomincia ora la fase operativa, anche se preparatoria. Con la ripresa delle attività pastorali nel prossimo settembre tutte le componenti ecclesiali della diocesi, gli operatori pastorali e gli organismi diocesani saranno impegnati a privilegiare questa azione basilare della missione della Chiesa.

DUE CONVINZIONI DI PARTENZA

La progressiva scristianizzazione, la perdita della fede, la lacerazione del tessuto ecclesiale nella società odierna e la sempre minore incidenza della mentalità evangelica nei progetti proclamati e di fatto perseguiti a tutti i livelli della convivenza umana, sono da tempo oggetto di allarme e di crescente preoccupazione per i pastori della Chiesa italiana. In particolare in questi ultimi venti anni la voce del Papa e quella dei Vescovi hanno documentato l’erosione e lo sgretolamento della vita cristiana, richiamando con forza la necessità di un rinnovato annuncio del Vangelo di Cristo.

Gli appelli del Papa Giovanni Paolo Il alla nuova evangelizzazione in questa vigilia del terzo millennio trovano oggi i Vescovi, e in particolare quelli dell’Emilia Romagna, sulla medesima lunghezza d’onda; si innesta qui la decisa volontà del Vescovo Lino di porre mano ad una impostazione del prossimo triennio pastorale che alla convinta percezione della grave situazione presente, faccia corrispondere un’altrettanto convinta risposta evangelizzatrice.

A COMINCIARE DAGLI ADULTI

La scelta di metodo risponde ad una logica precisa. Ripartire dagli adulti significa ricordare che soggetto dell’evangelizzazione è la comunità cristiana, e nella comunità cristiana gli adulti sono coloro che hanno la capacità e l’impegno di vivere il messaggio cristiano nella sua forma pienamente sviluppata.

Sono gli adulti, inoltre, coloro che mostrano continuamente ai più giovani e ai fanciulli lo stadio ulteriore, stabile e visibile, del loro crescere nella fede, posti di fronte e accanto ad essi in una presenza educativa che ha forte rilevanza prima ancora di qualunque specifica iniziativa.
Tra gli adulti, poi, emergono e dovranno rendersi sempre più disponibili coloro che affiancano i pastori nel servizio preziosissimo della catechesi, dell’educazione alla fede e dell’animazione nei diversi campi della vita ecclesiale.

Le parrocchie, le associazioni e i movimenti in cui questo già accade potranno essere di grande aiuto a tutti con la testimonianza e la comunicazione del loro vissuto concreto.

UN TRIENNIO IN PROGRESSIONE

Non si ricomincia da zero. Per quanto possa essere prudente «non dare per scontate» scelte, conoscenze e motivazioni di fede nel mondo adulto, è pur vero che ogni comunità presenta un nucleo di adulti consapevoli e grati della loro adesione a Cristo e alla Chiesa, impegnati per la vitalità di questa e desiderosi di renderla lievito efficace nella sua missione tra gli uomini.

1. Costoro sono i destinatari di una catechesi sistematica che andrà ulteriormente rinsaldata e qualificata. Ma non dimentichiamo che troppe comunità mancano di tale catechesi; la costituzione di gruppi di catechesi sistematica sarà l’obiettivo del primo anno per tutte le realtà che ne sono sprovviste. Per riprendere un’osservazione di metodo: qualunque proposta «occasionale», ogni contatto personale, l’eventuale riavvicinamento o «conversione» di un adulto non possono mancare di un ambito a cui essere invitati e orientati per un cammino ordinario e costante.

2. Ecco allora il secondo anno dedicato alla catechesi «occasionale», cioè alla valorizzazione, in termini pensati e pastoralmente curati, di tutte quelle «occasioni» nelle quali gli adulti continuano ad incontrare le comunità cristiane e i loro pastori. Si tratta molto spesso di catechesi legata ai momenti liturgici o alla preparazione ai sacramenti per sé (es. Matrimonio) o per i figli (Battesimo, CresIma, Prima Comunione). Si tratta talvolta di contatti tradizionalmente conservati con la parrocchia in occasione di feste o di devozioni particolari; altre volte sono adulti attenti e disponibili alle diverse forme di presenza dei cristiani negli ambienti di vita (scuola, lavoro, sanità...).

3. Ma poi si impone, con l’urgenza di cui si diceva, una vera e propria rievangelizzazione nei confronti della stragrande maggioranza della nostra gente. È giusto dire che a questo soprattutto dobbiamo tendere? Sicuramente sì.

Si tratta di reinventare la proposta della fede, di utilizzare forme nuove di annuncio del Vangelo, di riscoprire e rendere più forte la tensione missionaria di coloro che già credono; si tratta di andare al di là e ben oltre le occasioni date, di cercare l’uomo e non solo limitarsi ad attenderlo.

Proprio perché questo urge, è importante che a farlo siano cristiani adulti rimotivati, cristiani adulti a loro volta non trascurati ma aiutati nella loro maturazione cristiana, cristiani adulti che possano essere umilmente ma realmente additati come la Chiesa di Cristo che va, chiama, accoglie ed accompagna.

Ritorneremo, ovviamente, anche su queste pagine, a parlare di questo progetto scendendo maggiormente nei dettagli e illustrando le iniziative e gli appuntamenti principali, come il Convegno del prossimo novembre e la Missione della primavera del 1995.

Affidiamo allo Spirito di Dio, alla Madonna Madre della Chiesa e Regina degli Apostoli, ai nostri santi patroni, questo nuovo impegno comunitario in una invocazione intensa, costante e fiduciosa.

Walter Amaducci
CC XXV n. 18 – 16 maggio 1992 - pp. 1.7





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