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Walter Amaducci: Postfazione

Postfazione.    


VITALITA' DELLA MEMORIA STORICA


dalla Postfazione di Dino Zattini



Ferma volontà che anche ad altri giunga maggior conoscenza della nostra storia locale (la bella Romagna ... dai molti campanili) muove mons. Walter Amaducci a ridare alle stampe una sua occasionale, ma ispirata, ricerca su Orabile Beatrice dei Conti di Giaggiolo. Inizialmente l'aveva pubblicata come dramma storico, ultimo di nove, dove gli otto che precedono, sono a tema storico/biblico, rappresentati con successo anche come recite teatrali a scopo catechistico.

Da parte mia, sono contento che l'A. m'abbia chiesto di collaborare, proprio in forza del beneficio che avevo ricevuto mentre attendevo ad una parallela pubblicazione. Anch'io, infatti, avevo avuto occasione di felice scoperta del dramma, come ho spiegato nel libro pubblicato dall'Associazione Per la rinascita di Castelnuovo a celebrazione del decennale di nascita. Il dramma mi offrì un importante contributo per la giusta connotazione storica dei personaggi del tempo, coinvolti anche nella storia di Castelnuovo.
Facilmente il lettore scoprirà che non si tratta d'insistenza sulle tragiche vicende del tempo che fu (meno ancora, di romantica illusione a far parlare fatiscenti ruderi d'ormai rovinati castelli), quanto invece, d'offrire un nuovo attestato alla vitalità della memoria storica.

Da parte mia, ribadisco la felice opportunità d'essermi accostato all'opera di Amaducci, rinviando al sottotitolo del testo su Castelnuovo: "é gòst dla memoria int'un brìsul ad Rumagna". Infatti, il gusto della memoria che mette in luce la vis narrativa dell'A., fa contemplare Orabile Beatrice non necessariamente come nuova comparsa nel tragico canto di Dante (al quale, ovviamente, nulla manca), bensì come straordinaria protagonista di molteplici relazioni che via via la storia ha cercato di ricostruire attorno all'immortale pagina dantesca.

La figura, che ne esce, si stampa nel nostro immaginario collettivo, fino a far condividere anche a noi di ammirarla - ed ascoltarla - in quel punto alto del castello di Giaggiolo, dal quale l'A. dipana alla nostra fantasia la narrazione d'un intenso caleidoscopio d'eventi tragici, che tutti coinvolge, anche il disincantato lettore del XXI secolo, perché genuino è il gusto della memoria di questo briciolo di Romagna.
Io l'ho sperimentato! Convinto che così possa accadere anche a chi legge, auguro ampio successo alla fatica dell'A., che attinge ad una storia, già di per sé maestra di vita, ma che lo diviene ancor più per il modo col quale offre non solo una migliore conoscenza dei protagonisti, tale da appagare le intense reazioni emotive dell'attento lettore, ma anche perché la pubblicazione susciti rinnovato interesse a Giaggiolo e alla sua storia e la valorizzazione di ciò che rimane del secolare manufatto sulla cima dello storico colle.

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Contestualizzazione del dramma
Un rapido excursus sui personaggi del dramma
Semplicità e complessità delle scene

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Conclusione

Quella che da tutti era ritenuta un'ormai muta pagina di storia locale, ci è stata tradotta in concretezza di nomi, eventi, personaggi, che sanno partecipare l'intensità dei loro sentimenti. Tacciono i più noti, Paolo e Francesca, ma i loro spiriti parlano col cuore di Orabile, Concordia, Uberto e Margherita, precocemente esperti di ferite e d'ancor più tragici lutti. Orabile soprattutto, ha parola decisa e chiara, introspettiva e sicura, eroina da tragedia greca, che viene a noi per dire di che lacrime e sangue gronda il potere e quant'è grave il prezzo che paga chi sopravvive.

Nei versi del dramma percepiamo rapide annotazioni di psicologia relazionale, valide ad ogni latitudine, perché anche gelide luci di non conosciute storie non sono massi erratici di questo o quel castello medievale; portate a conoscenza diventano patrimonio comune. Quel che proviene dall'amata Giaggiolo attraverso l'attento vate Amaducci, ha portato anche a facili analogie con quello che accadeva a Castelnuovo (o altrove), con tinte uguali, o anche più fosche, nella Romagna dai molti campanili, perciò sempre accesa nelle sue passioni. La freschezza dei sentimenti delle sofferte vicende familiari di Orabile diviene memoria che sfida i secoli. L'A. ben tramanda l'intuizione tolstoiana che se vuoi essere universale devi parlare del tuo villaggio.

Dino Zattini