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Walter Amaducci: Pasini

Pasini.    



Cesena - Prete detective riscrive la storia

B24 LIBERATOR, CHIESE IN MACERIE E TELE DISTRUTTE


negli studi di Don Walter Amaducci.



CESENA - Un bombardamento, una chiesa ridotta in macerie, due preziose pale d'altare distrutte. Ma fu poi così? Un sacerdote con la mente dell'indagatore riscrive la storia. Un prete detective può essere normale nella "fiction" televisiva, ma quando questo avviene nella vita di tutti i giorni e il sacerdote è anche "Monsignore" il tutto assume la caratteristica di un fatto unico. Don Walter Amaducci, alto prelato della diocesi di Cesena e titolare della parrocchia di San Pietro nonché insegnante, scrittore, storico, è a tutti gli effetti un detective che usa mezzi d'indagine particolari. Niente a che vedere con i metodi utilizzati dai vari "Ris", "Ros" e "Csi" , bensì i suoi strumenti sono i libri, le vecchie carte e gli archivi.

Da queste ricerche nasce il suo ultimo libro "Quel 13 maggio a San Pietro", edito da Stilgraf - Cesena, in cui tratta del primo bombardamento aereo fatto dagli alleati nel 1944 su una Cesena crocevia di molte strade per il nord Italia, occupata dall'esercito tedesco in ritirata e amministrata dai fascisti. Cesena subì in quello scorcio del 1944 e fino alla sua liberazione avvenuta il 20 ottobre dello stesso anno oltre 40 bombardamenti aerei da parte delle forze angloamericane che la ridussero in macerie con centinaia di vittime civili, nessun tedesco sembra sia stato colpito dalle bombe sganciate dai possenti quadrimotori B24 "Liberator".

In quella prima volta, il 13 maggio del 1944, le bombe alleate colpirono la via Emilia e in particolare la chiesa e le case della parrocchia di San Pietro causando undici morti del centinaio che furono uccisi in tutto l'arco della zona interessata alle bombe. La chiesa di San Pietro venne parzialmente distrutta e la stessa sorte subirono le preziose pale d'altare: "La consegna delle chiavi a San Pietro" di Taddeo Zuccari (Sant'Angelo in Vado 1529 - Roma 1566), pala dell'altare maggiore e "Sant' Elia" di Corrado Giaquinto (Molfetta 1703 - Napoli 1765), pala dell'altare laterale sinistro. Una scomparsa accettabile per la tragicità dell'avvenimento, ma il prete-detective ingrandendo con il metodo digitale alcune foto scattate subito dopo l'evento ha scoperto che le due pale d'altare erano danneggiate ma sostanzialmente intatte.

Viene quindi a cadere il fatto che le tele furono distrutte, le prove dimostrano che se la cavarono con pochi danni. Ed ora che fine hanno fatto i due preziosi quadri? Don Walter ancora non può dirlo, ma nel suo libro formula alcune ipotesi che si riserva di vagliare. Chissà! Forse, fra non molto tempo, i fedeli della parrocchia di San Pietro potrebbero riavere i loro preziosi quadri esposti in chiesa. Per saperne di più?... buona lettura.

Piero Pasini