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Walter Amaducci: Missione_cittadina_5

Missione_cittadina_5.    

 

LA MISSIONE SFOCIA NELLA PASQUA



La figura di Cristo risorto con le braccia allargate sullo sfondo dei monumenti della nostra città : questa immagine che ha annunciato per mesi la Missione Cittadina e ci ha accompagnato durante il suo svolgimento ora può farci comprendere che la Pasqua è l’approdo vero della Missione stessa. La Domenica della Palme è stata la cerniera di congiunzione tra la conclusione dei quindici giorni di Missione e l’inizio della Settimana Santa, il luogo di consegna di un avvenimento straordinario all’evento culminante del cammino ordinario di ogni comunità cristiana.

Prima di lasciarci, i Missionari riuniti attorno al Vescovo hanno comunicato la loro esperienza e le loro valutazioni circa lo svolgimento della Missione: è stata la prima delle verifiche in programma; il giovedì dopo Pasqua avrà luogo quella dei Parroci e del Comitato e in seguito sarà chiesto ai comitati parrocchiali un bilancio in prospettiva, affinchè le iniziative della Missione possano avere un seguito nella impostazione pastorale delle parrocchie interessate e costituiscano un suggerimento altrettanto importante per tutta la comunità diocesana.

Un primo dato che ci fa leggere la Missione come dono di grazia accolto nella sua principale finalità è stato il complessivo fedele svolgimento del programma previsto e addirittura l’ampliarsi nei programmi parrocchiali delle occasioni offerte, tramite i centri di ascolto e le visite alle case, a tutti coloro che frequentano solo saltuariamente la parrocchia.
Soddisfacente la mobilitazione delle persone e la eco che ha raggiunto tanti altri grazie ai momenti pubblici comuni e alle quattro mostre allestite.

Circa la gente in generale i missionari sono rimasti positivamenete sorpresi dall’assenza di ostilità e di chiusura, rilevando piuttosto notevole indifferenza e suferficialità diffusa; queste, tuttavia, si sono progressivamente sciolte di fronte alla proposta precisa e all’invito ripetuto.

In attesa, dunque, di una verifica approfondita e completa possiamo già metterci alla scuola dell’insegnamento cardine che la Missione ci ha lasciato: occorre “andare”, diffondere il Vangelo senza stancarsi né avvilirsi. Le difficoltà non sono né sparite né diminuite, anzi si ripresenteranno più dure a tutti noi che restiamo privi di presenze aggiunte e straordinarie; ma la testimonianza dei missionari torna a ripeterci che nessuna porta è da considerare mai chiusa definitivamente.

I “risultati “, lo sappiamo, sono verificabili solo approssimativamente e dall’esterno. Molte volte abbiamo sentito ripetere in questi giorni che l’importante è seminare . Tuttavia è già possibile riscontrare che dove la Missione è stata preparata per tempo e con cura, coinvolgendo in prima persona i laici più presenti in parrocchia o comunque disponibili a collaborare, l’annuncio ha trovato strade svariate e aperte davanti a sè. Inoltre le molte confessioni e i colloqui personali hanno evidenziato un accostamento alla fede non solo in termini di interesse intellettuale o di chiarimento teorico, ma di risposta esistenziale.

E’ in realtà proprio questa la risposta che siamo chiamati a sollecitare come frutto di una Missione che sotto tanti aspetti continua, e che in questi giorni si incentra sulla notizia basilare che sostiene la fede di ognuno di noi: Gesù Cristo è risorto dalla morte, è vivo tra noi, e il Lui ogni nostra attesa di vita, di verità e di bene trova compimento.