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Walter Amaducci: Missione_cittadina_4

Missione_cittadina_4.    

 

I LAICI DI AZIONE CATTOLICA E LA MISSIONE


Siamo ormai prossimi alla Missione cittadina “Spalancate le porte a Cristo”, occasione di evangelizzazione straordinaria, momento di grazia particolarissimo per tutti. Ogni comunità parrocchiale è attesa ad un appuntamento di profonda verifica, di riscoperta gioiosa del patrimonio della propria fede, di rimotivata tensione 'missionaria' .

"La fede si rafforza donandola! " - insegna il Papa - "La missione, infatti, rinnova la Chiesa, rinvigorisce la fede e l'identità cristiana, dà nuovo entusiasmo e nuove motivazioni".

Che cosa può domandare ai laici di Azione Cattolica un avvenimento come questo? In primo luogo, sicuramente, la grata consapevolezza della propria vocazione e missione all’interno della Chiesa.

Questa singolare forma di ministerialità laicale comincia proprio col prendersi a cuore la vita della parrocchia affinché la comunità dei cristiani, guidata dal pastore, viva una profonda e robusta esperienza di annuncio della Parola di Dio, una ricca e consapevole celebrazione dei Sacramenti, una Carità generosa, diffusa e motivata.
La vocazione ad essere Chiesa è già sostanzialmente “missione” nel mondo perché una comunità è visibile, è un segno per tutti, è una proposta aperta : ecco perché è così importante che l’immagine corrisponda alla realtà e che questa, a sua volta, abbia quella vitalità che i diversi carismi e ministeri riconosciuti, accolti e vissuti le possono garantire.

“Ma i laici sono soprattutto chiamati a rendere presente e operosa la Chiesa in quei luoghi e in quelle circostanze, in cui essa non può diventare sale della terra se non per loro mezzo” (LG 33). In un contesto di missione cittadina, questo significherà innanzi tutto una capillare collaborazione per la riuscita dei “centri di ascolto” nelle case; tale collaborazione sarà non meno preziosa per i momenti programmati (o ulteriormente programmabili) nei luoghi di lavoro, nelle scuole, all’ospedale, nelle due case di cura e nelle quattro case di riposo e per le iniziative rivolte alle diverse aggregazioni sportive. La presenza straordinaria del missionario non rende superflua quella dei laici cristiani che lì operano oggi e che, soprattutto, continueranno a farlo domani, quando la loro testimonianza e la loro parola resteranno la proposta più efficace o addirittura l’unica possibile.

Inoltre, per le iniziative cittadine comuni, la Missione richiede anche uno sforzo organizzativo non indifferente. Sarà senza dubbio preziosa ogni disponibilità offerta al Comitato, presso la sede del Centro Pastorale.

Infine dobbiamo rammentarci che ogni nostra opera, ogni iniziativa è sempre e solo strumento messo a disposizione del Signore: è Lui che “apre il cuore”, è Lui che fa crescere laddove l’uomo pianta e irrìga. Questo chiama tutti ad un’intensa e accorata preghiera, quella preghiera che da mesi stiamo innalzando a Dio perché voglia benedire la Missione e renderla un provvidenziale appuntamento di grazia.